Palio della Balestra®
“SI BALESTRI IL PALIO, CON VIRTU' ED ONESTA' E CHE LA VITTORIA ARRIDA A LO MIGLIORE IN CAMPO”
Cenni storici sul Palio della Balestra®
In numerose città d'Italia, durante il Medio Evo ed il primo Rinascimento, si svolgevano competizioni di tiro con la balestra "grossa" allo scopo di incoraggiare l'addestramento al tiro, di compagnie formate da liberi cittadini, avendo in tal modo sempre disponibile una riserva militare per la difesa della città.
La gara di tiro con la balestra fra Sansepolcro e Gubbio è documentata storicamente fin dal 1594, ma vi sono fonti storiche attendibili che confermano che tale disputa avveniva anche antecedentemente e da allora, tutti gli anni, la seconda domenica di settembre, si celebra il Palio della Balestra ®.
Lo stesso Piero della Francesca, sommo pittore ed illustre cittadino biturgense, risulta tra i possessori di una delle 160 balestre comunali (dalla sua biografia ufficiale risulta che nel 1453 è a Sansepolcro a ritirarne una, per difendere la propria città).
Il premio per il vincitore del palio consisteva nella consegna di un panno di lana (da latino "pallium"), utilizzato per confezionarsi un abito.
Dopo il 1500 le armi da fuoco rimpiazzarono in battaglia i balestroni e queste gare scomparvero su tutto il territorio italiano tranne che a Sansepolcro e a Gubbio, dove si continuò, senza interruzione attraverso i secoli, ad onorare i propri Santi Protettori sfidandosi al tiro con la balestra, secondo l'antica consuetudine.
Lo stesso Cosimo de Medici, in visita alla città, assistette al palio e si volle cimentare nel tiro.
Nel 1920 fu Presidente Onorario della Società Balestrieri il Principe Umberto di Savoia.
Il Palio della Balestra®:
Nell'affascinante scenario della Piazza Torre di Berta, racchiusa tra palazzi rinascimentali, si svolge la storica disputa.
Secondo gli antichi costumi, l'araldo legge al mattino il bando di sfida ai rivali eugubini. Al pomeriggio, dopo la benedizione delle armi, i balestrieri delle due città entrano in piazza annunciati dal rullo dei tamburi e dal suono delle chiarine, mentre gli sbandieratori lanciano in aria le Bandiere con i colori degli antichi quartieri.
I tiratori delle due città si alternano sui banchi di tiro con i loro costumi rinascimentali e nel silenzio rotto solo dai colpi secchi delle frecce che si conficcano nel corniolo (bersaglio di forma tronco-conica posto a 36 metri di distanza), la piazza rivive la magia delle antiche giostre.
Dal 1951 nella seconda domenica di settembre a Sansepolcro, nel suggestivo scenario della piazza Torre di Berta, racchiusa tra palazzi rinascimentali, si svolge la storica disputa del Palio tra i balestrieri di Sansepolcro e Gubbio. Secondo gli antichi costumi l'araldo legge, al mattino, il bando di sfida ai rivali Eugubini.
Al pomeriggio, dopo la benedizione delle armi, i balestrieri delle due città entrano in Piazza annunciati dal rullo dei tamburi e dal suono delle chiarine, mentre gli sbandieratori lanciano in aria le bandiere con i colori degli antichi quartieri.
I tiratori delle due Città si alternano sui banchi di tiro nei loro costumi rinascimentali e nel silenzio, rotto solo dai colpi secchi delle frecce che si conficcano nel corniolo, la piazza rivive la magia delle antiche giostre.
I rapporti tra Gubbio e Sansepolcro, le due uniche citta dove il tiro con la balestra si è praticato ininterrottamente fino ai giorni nostri, hanno origini antichissime e sono documentati a partire dal 1619, anno in cui i balestrieri di Sansepolcro invitano quelli di Gubbio, secondo un usanza senz'altro anteriore, al palio di S.Egidio.
"Molti Ill.mi SS.ri oss.mi Veniamo con questa a pregar caldamente le SS.VV. che restino servite di venire questo S.Egidio, giorno primo di Settembre, alla nostra allegra festa per tirar secondo il nostro solito con le balestre al palio; al quale potranno tirare conforme al loro solito tiro e come più piaccia a loro. Anche istantemente le preghiamo, poiché maggior gloria riporta il vincitore quando con homini esperi et famosi viene a cimentarsi".
La manifestazione è il culmine degli eventi culturali che fanno di Sansepolcro un vero palcoscenico rinascimentale nel panorama delle rievocazioni storiche nazionali.